Gradimento Medio-alto
ma non lo rileggerei

Dracula

scritto da Stoker Bram
  • Pubblicato nel 1897
  • Edito da Amazon
  • Letto in Italiano
  • Finito di leggere il 29 gennaio 2023
La figura di Dracula ha dato origine a una produzione letteraria e cinematografica che ne ha esaltato gli aspetti legati all'orrore travisando il tal modo la complessità del romanzo di Stoker. L'avvio della narrazione rispecchia l'idea che abbiamo della storia di Dracula. Jonathan Harker, un giovane agente immobiliare, va nei Carpazi per concludere la vendita di un immobile al conte Dracula, il quale intende trasferirsi a Londra. Come in Cuore di Tenebra di Conrad il viaggio fra queste montagne in gran parte sconosciute è un'immersione nell'ignoto della coscienza umana, che il giovane Jonathan stenta ad accettare. Basti pensare alla descrizione fisiognomica, come piaceva agli antropologi dell'Ottocento, del viso di Dracula: "aveva una marcata, molto marcata, faccia aquilina, con un naso sottile e fortemente sporgente e narici particolarmente arcate. (...) Le sopracciglia erano eccezionalmente larghe così quasi da essere sopra il naso.(...) La bocca, per quanto la potevo vedere sotto i folti baffi, era penetrante e piuttosto crudele alla vista, con denti particolarmente bianchi e aguzzi". Con crescente paura il giovane Jonathan si rende conto di trovarsi in un incubo, in un castello nel quale è prigioniero e dove potrebbe essere preda del bisogno di sangue di Dracula e di quattro vampire. Jonathan riesce miracolosamente a salvarsi (non è chiaro come faccia e lacune di questo tipo sono frequenti nel romanzo). Il racconto si sposta in Inghilterra con un inizio alla Jane Austen. Mina, la futura sposa di Jonathan, incontra Lucy, la quale "appariva più dolce e deliziosa che mai": segue una descrizione paradisiaca della campagna inglese. Il lettore rimane un attimo sconcertato, ma poi abilmente Stoker ci prepara all'arrivo di Dracula su un veliero fantasma e alla trasformazione della graziosa Lucy. E' difficile capire cosa stia accadendo, è qualcosa di inspiegabile per una mentalità imbevuta di scientismo e razionalismo. Svelerà il mistero uno scienziato olandese chiamato in soccorso da un suo discepolo psichiatra, amico di Lucy. Lentamente ma ostinatamente il professore capisce che il conte Dracula ha bisogno di sangue per assicurarsi l'immortalità ed è venuto a Londra per creare nuovi vampiri, conquistando in tal modo il mondo. Il professore capisce anche i punti di debolezza di Dracula e dei vampiri in genere: la loro forza è solo di notte, di giorno giacciono in una bara, e si ritraggono dinanzi alla Croce e all'ostia. Per liberarsi dei vampiri bisogna spaccare il cuore e decapitarli. Il gruppo tenta di salvare Lucy. In una scena drammatica, che da sola merita la lettura del libro, di notte, con in braccio un bambino a cui ha succhiato il sangue, Lucy cerca riparo nella sua tomba, non prima di aver tentato di sedurre il fidanzato così da trasformarlo anche lui in vampiro. Sarà il professore a fermarla e sarà il fidanzato, prima incredulo poi sconvolto, a spaccarle il cuore, salvando l'anima della ragazza. Il messaggio è chiaro: il vero amore vuole un atto estremo e ciò che conta è lo spirito, il Bene da salvaguardare dal Male. Da questo momento è una lotta tra il coeso gruppo di amici, guidati dal professore, e il conte Dracula. Protagonista di questo scontro è Mina, la moglie di Jonathan, anch'essa preda di Dracula e che corre il rischio di divenire una vampira, come l'amica. Sarà la determinazione di Mina, insieme con la sua ferma visione razionale, a condurre il gruppo alla scontata vittoria, per ora.

Si legge il romanzo tutto di un fiato, gli episodi si susseguono con un ritmo non sempre incalzante perché intercalati da lunghe dissertazioni del professore, figura fondamentale nella trama, ma troppo scontata nella sua sapienza. Il lettore è affascinato dall'atmosfera tenebrosa e dai personaggi  minori ma in realtà centrali per la storia, in particolare Mina. Via via che si prosegue nel racconto Dracula è sempre più nello sfondo, mostro spaventoso, ma "infantile" nei ragionamenti e quindi facilmente prevedibile nei comportamenti (nonostante tutto noi europei siamo superiori sotto il profilo etico e razionale). Si possono individuare tre filoni narrativi: l'impronta gotica tipica del romanzo inglese dell'Ottocento, amante dell'esotico, del mistero e del sangue; la riflessione su una scienza che deve essere pronta ad accettare l'incomprensibile e sappia fare i conti con la religione, ed infine l'amicizia e l'amore, non solo in chiave romantica ma come forze che riescono a spingere gli esseri umani a lottare e a sacrificarsi.

Occorre accennare alla struttura narrativa. Questa è basata sul racconto dei diversi protagonisti, tramite diari e lettere. I 'io narrativo cambia di continuo permettendo così di comprendere i diversi punti di vista: l'amico psichiatra che stenta a credere a quanto sta accadendo e per molta parte del romanzo accetta gli avvenimenti in ossequio al professore; Jonathan che riesce a lasciare testimonianza del suo viaggio nei Carpazi ed esprime poi il suo amore per Mina controllandola nei suoi impulsi vampireschi e rendendosi pronto all'estremo sacrificio, ossia di spaccarle il cuore; ed infine Mina, che lotta disperatamente per non divenire vampira, aiuta il gruppo accettando come donna un ruolo subalterno (dattilografa i diari del marito rendendoli disponibili al gruppo), sempre preoccupata di non essere un inconsapevole veicolo di informazioni per Dracula. Sottile è il ragionare di Mina (stupefacente per una donna dice il professore!): valuta le diverse alternative di percorso di Dracula per tornare al suo castello dove trovare rifugio; in tal modo individua ciò che farà il mostro: splendido esempio di pensiero strategico! Come succede spesso la narrazione a più mani appesantisce il ritmo narrativo, rendendolo talvolta ripetitivo e ridondante.

Perché leggerlo? Affascinante e suggestivo.

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