Gradimento Medio
e non lo rileggerei

Vento largo

scritto da Biamonti Francesco
  • Pubblicato nel 1991
  • Edito da Einaudi
  • 107 pagine
  • Letto in Italiano
  • Finito di leggere il 27 giugno 2009

Varì vive ad Aùrno, " paese di arenaria che muore", sulla costa ligure, al confine con la Francia.
Gli ulivi, ormai vecchi, non offrono più da vivere e Varì fa il " passeur", ossia accompagna i clandestini in Francia attraverso i sentieri della montagna.
In paesi pieni di sole e di salino, tra il vento e il profumo intenso delle mimose, hanno cercato un nascondiglio, dagli altri e da sé stessi, molti personaggi: un vecchio professore olandese, sua figlia che si accompagna con un contrabbandiere, un raccoglitore di farfalle, un cercatore dʼoro.
I vecchi contadini, ultimi abitanti di queste zone, e i nuovi abitanti vivono come sospesi, in attesa di un amore, di una vita diversa, della morte.
Un vecchio passeur viene ucciso e una ragazza amata da Varì, Sabèl, scompare: è andata a nascondersi in unʼisola presso un convento per cercare serenità e un nuovo equilibrio.
Ha ucciso lei il vecchio passeur quando ha scoperto di essere sua figlia ? Varì lʼattende invano nel suo paese ormai abbandonato fino a quando si rende conto che il suo destino é vivere e morire nascosto: " che vita cʼé su quei sentieri ? nessuna ".

È probabile che lʼargomento del libro sia lʼangoscia esistenziale dellʼuomo moderno, che si manifesta nella solitudine e nella coscienza di non avere un futuro.
In realtà, tuttavia, ciò che affascina del libro è la descrizione di una natura magica, irreale, immutata nei secoli e oggi in disfacimento." Aùrno, sei case, aveva grandi scalinate di terrazze, fra le rocce...
una fontana gorgogliava tutto lʼanno....
Aùrno era ventosa; ma i venti, che la flagellavano, passavano sul mare che li mitigava....Aùrno era morta.
Luminosa per via dellʼaltura, delle rocce e del sole; ma ormai tenuta in mano dai signori delle tenebre".

Il pregio fondamentale del libro è il paesaggio, rappresentato con uno stile asciutto e nel contempo cromatico, quasi di un pittore che contempli i colori e le sensazioni della natura.
Lʼangoscia esistenziale dei personaggi si perde nella ricerca dellʼeffetto pittorico e la loro storia resta misteriosa, incomprensibile, quasi metafisica.

Perché non leggerlo ? Per leggerlo con piena soddisfazione bisognerebbe essere in Liguria, su quelle montagne: lontano da quel contesto la storia è troppo esile da risultare interessante.

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