Sconsiglio vivamente
e non lo rileggerei

L’ombra del vento

scritto da Zafòn Ruiz Carlos
  • Pubblicato nel 2005
  • Edito da Mondadori
  • 438 pagine
  • Letto in Italiano
  • Finito di leggere il 11 luglio 2008

L’ambiente è Barcellona nel periodo della Spagna di Franco, negli anni’50.
Il figlio di un libraio viene accompagnato dal padre (libraio di testi antichi e rari) presso il Cimitero dei libri dimenticati, un deposito di tutti quei libri che nessuno mai cercherà.
Qui il ragazzino prende un romanzo di un autore spagnolo.
La lettura lo trascina in una vicenda che si snoda lungo la sua giovinezza, in una sorta di storia parallela: le vicende che hanno travolto la vita dell’autore (l’amicizia tradita, l’amore per una ragazza che si rivela poi essere sua sorella, la morte di questa e infine la persecuzione da parte di un ex-amico diventato un crudele poliziotto) sembrano ripetersi anche per il ragazzo.
Il giovane scopre pian piano ciò che è successo all’autore, viene a sua volta perseguitato da un cattivo poliziotto e sembra dover perdere la donna amata come è successo allo scrittore.
Il libro si conclude con un lieto fine: il cattivo viene ucciso e il giovane può sposarsi.
L’avvio del racconto si presenta interessante con questa idea dei libri dimenticati e annuncerebbe una trama costruita tra il fascino misterioso dei libri e la scoperta della vita, che c’è dietro all’autore e alle storie raccontate.
Questo avvio promettente si perde poi in una vicenda, che si fa via via sempre più scontata e dove il continuo ricorso al "raccontato" (protagonisti che ricordano alcuni episodi della vita dell’autore) rende prolisso e spesso noioso il libro.
Come succede spesso il romanzo è troppo lungo, troppo ricco di temi e di personaggi (spesso inutili ai fini del racconto) e con troppa poca ambientazione.
Il risultato è un po’ di noia.

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