Gradimento Medio
e non lo rileggerei

David Copperfield

scritto da Dickens Charles
  • Pubblicato nel 1849
  • Edito da Bradbury & Evans
  • 721 pagine
  • Letto in Inglese
  • Finito di leggere il 24 dicembre 2008

Il romanzo narra la vita di David Copperfield, che dopo un’infanzia felice con la madre e una nutrice, viene perseguitato dal patrigno.
Viene mandato in una scuola severa e autoritaria e, alla morte della madre, è costretto a lavorare in fabbrica ancora bambino.
Viene quindi accolto da una zia, che gli fornisce benessere, educazione e i mezzi per un apprendistato presso uno studio di notai.
Via via il giovane David diventa un uomo, lavorando duramente, sposandosi e affermandosi gradualmente come scrittore.
Alla morte della moglie compie un lungo viaggio, che gli permette di comprendere il suo amore per un’amica di infanzia (Agnese), che sposa al suo ritorno in Inghilterra.
Il romanzo è ricco di personaggi e di situazioni (grottesche, melodrammatiche, emblematiche della società del tempo e della diffusa ingiustizia sociale, rappresentative di una morale severa e ipocrita) così che le vicende di David si intrecciano con altre storie, tutte a lieto fine, ma che spesso appesantiscono il romanzo rendendolo prolisso, dispersivo e frammentario.
Emergono più le singole pagine che la trama complessiva, mentre l’accentuazione dei caratteri, nel bene e nel male, va a scapito dello spessore e della profondità nella descrizione dei sentimenti e delle peculiarità dei personaggi.
In realtà tutto ruota interno a David e alla sua rappresentazione della realtà; l’affollamento degli altri protagonisti e gli ambienti stessi rappresentano "un rumore di fondo" o una cornice all’interno della quale si sviluppa l’immaginazione dell’autore e del principale protagonista.
David Copperfield è stato definito un romanzo autobiografico, ma ciò è vero solo in parte.
Di fatto è il romanzo della nostalgia dell’infanzia e del ritorno a un paradiso, costituito appunto dal sereno ambiente materno e dalla figura di Agnese, sempre amata e ricercata proprio per la sua tranquillità e solidità .
Prevale una realtà letta da una melanconica immaginazione: tutte le vicende sono viste con gli occhi di un bambino, che narra unʼInghilterra irreale in quanto abbellita (pur nelle sue sofferenze e ingiustizie) dalla visione fiduciosa e idealizzata tipica dell’infanzia.
Da questo punto di vista è emblematico, e particolarmente suggestivo, come l’autore identifichi lʼideale luogo di accoglienza: è una barca, all’interno della quale ci si sente sicuri anche se fuori crescono le onde e sale il vento, in quanto assicura un equilibrio di sentimenti e una pace che vengono distrutti dall’ingresso del tradimento e della passione tipiche dell’età adulta e, metaforicamente, da una tempesta che uccide il traditore e il tradito.
Lo stile è molto ricco di vocaboli e caratterizzato da una struttura della frase che spesso è difficile da seguire.
L’uso frequente di forme dialettali accresce la difficoltà di lettura.

Altre recensioni che potrebbero interessarti

Oliver Twist

Dickens Charles

The Broken Window

Deaver Jeffery

Il grido silenzioso

Kenzaburo Oe

La morte a Venezia

Mann Thomas