Gradimento Medio
e non lo rileggerei

Quando Teresa si arrabbiò di Dio

scritto da Jodorowsky Alejandro
  • Pubblicato nel 1996
  • Edito da Feltrinelli Editore
  • 336 pagine
  • Letto in Italiano
  • Finito di leggere il 25 giugno 2005

È la storia degli antenati di Alejandro, dalle loro origini ebraico-europee alle loro traversie sudamericane.
Sono tutti personaggi incredibili con vicende di vita altrettanto inverosimili.
Il romanzo si sviluppa dalle storie dei bisnonni sino all’incontro dei genitori secondo un percorso che va da un irrealismo delirante a una crescente verosimiglianza delle vicende e dei protagonisti.
Non è possibile sintetizzare in poche parole i contenuti del romanzo: si possono chiarire i temi fondamentali con le stesse parole dell’autore:"noi non siamo gli anarchici che si ribellano contro Dio, la Scienza e lo stato.
Nulla di tutto questo.
Nulla potrà cambiare il corso dell’Era industriale.
..
l’importante è sopravvivere e per fare questo non ci serve altra materia prima che la fantasia".
La storia, la realtà attuale, gli uomini, tutto il mondo (presente, passato e futuro) devono essere visti tramite l’immaginazione e il mito, che esalta le caratteristiche delle persone rendendo possibile situazioni e vicende che, ricondotte a un concreto realismo, renderebbero estremamente pesante vivere;"non chiederti chi sei, perché non sei nessuno.
Non sei mai esistito.
Come me.
..
Siamo degli impostori, in questo mondo che non è autentico, dove non c’è nulla di vero e il reale è un miraggio.
Uniformi da ogni parte, copie di copie di copie, ogni vestito, ogni corpo, ogni anima è un travestimento.
..
siamo morti fin dall’inizio dei tempi.
Nessuno è mai nato.
..
Strangolami, liberami da questa menzogna";"non so se i ricordi precedenti alla mia nascita corrispondano al vero o siano semplici sogni.
Non ha importanza.
Comunque la realtà è la trasformazione progressiva dei sogni, non c’è altro mondo se non quello onirico".
Lo stile e il ritmo narrativo corrispondono ai contenuti espressi: si sviluppa in modo veloce e convulso, senza dubbio attraente ma alla fine talmente delirante da diventare in certi tratti noioso e superficiale.

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