Gradimento Medio
e non lo rileggerei

La ballata del letto vuoto

scritto da Wall William
  • Pubblicato nel 2022
  • 238 pagine
  • Letto in Italiano
  • Finito di leggere il 02 marzo 2023
Kate vive a Dublino ed è un'insegnante universitaria di mezza età. Un giorno trova il marito morto in bagno e si scopre piena di debiti, inseguita dai creditori e dalle banche. Era un furfante l'uomo con cui ha vissuto gran parte della sua vita in una relazione sempre più stanca. "Mi sveglio questa mattina con un terribile mal di testa, il mio nuovo uomo mi aveva appena lasciata una stanza e un letto vuoto". E' il blues del letto vuoto di Bessy Smith, blues che risuona nella mente di Kate con "il sax che mugola sullo sfondo" e la voce di gola di Bessie così sensuale. Questo stato di stupefatta disperazione pare senza uscita, quando una giovane donna le mette in mano un mazzo di chiavi. Inizia da qui una storia che ha diversi filoni narrativi. Kate individua la casa alla quale appartengono queste chiavi: è un appartamento sopra Camogli, dove "il mare si mangia la terra" e dove Kate può vedere "la lucida levigatezza delle pietre appena rotolate sotto le scogliere del mare di Portofino, cristalli di mica che brillano nel sole d'inverno, (...) i caseggiati incombenti, l'arco medievale, il borgo antico, i baretti e i ristoranti illuminati da un pallido sole dorato, sottili come silhouette di cartoncino, (...) in grado di irradiare luce e calore sufficienti a scaldare un'anima o un cuore, Forse anche i miei. Nella mia testa risuona la voce del cambiamento." Insieme con lo splendido porticciolo ligure, Kate s'innamora dell'italiano, della sua musicalità ma pure delle sue forme grammaticali, che paiano riflettere la nostra esistenza, "talmente incerta o talmente complessa che anche al verbo che usiamo per esprimerla tocca saltellare freneticamente fra forme e persino radici diverse". Fa piacere apostrofare l'amante del marito chiamandola zoccola, topo di fogna, per scoprire che la desinenza maschile della parola ha molti altri significati ma non quello di prostituta. Insomma in italiano solo una donnaccia è un topo di fogna, sottile annotazione ironica che solo chi non è italiano può avere, dando noi troppe volte per scontato l'uso sessista di certe parole. Kate poi conosce Anna, un'anziana vicina di casa con la quale stringe un'amicizia sempre più profonda. Nel tratteggiare questo personaggio l'autore ci dice di aver preso come riferimento Rossana Rossanda; è certo che questa figura permette a Wall di esprimere le proprie idee di sinistra, rispecchiandosi in un'immagine di donna che viene dalla tradizione comunista e movimentista della nostra cultura politica. E' un'immagine appunto: uno stereotipo che ostacola l'approfondimento di una amicizia singolare, tra un'irlandese di mezza età, sola e tradita, e una anziana e colta signora, ancora tormentata da abbandoni e nostalgie. E allora il tema del romanzo, "questa discesa a capofitto verso l'Italia", non si arricchisce della ricchezza psicologica di un incontro, ma viene anzi appesantito da riflessioni troppo scontate per darci suggestioni e suscitare la nostra immaginazione.

"E' vero che possiamo cambiare vita come i serpenti cambiano pelle? O al contrario siamo ancorati ai vecchi luoghi e ai vecchi tempi da cavi invisibili che ci stringono e ci impediscono ogni movimento". A queste domande Wall dà una risposta con la storia di Kate, che diviene una camoglina e un'italiana di adozione. E' singolare che questa domanda sia espressa nel giorno del Bloomsday. Emerge una caratteristica della narrazione di Wall: apparentemente piana e semplice, distante dal tipico stile irlandese, ma ricca di profonde e suggestive annotazioni filosofiche e letterarie, quest'ultime qualificate da citazioni dall'Ulisse di Joyce. Che l'epifania del grande scrittore irlandese, nella sua apparente prosaicità, esprima una ricerca del cambiamento, troppa intrisa del mondo di Dublino per avere successo?

La scrittura scorre fluida e piacevole, disturbata dal ricorso eccessivo alle domande retoriche: espediente letterario che dà movimento alla narrazione ma che spezza e appesantisce il discorso. Il paesaggio e la gente di Camogli sono ricostruiti con grande amore ed efficacia comunicativa: interessanti e dolcemente ironiche le annotazioni sulla lingua italiana. E' debole la trama che alla fine si sfilaccia, mentre è un peccato che non si sia scavato di più sugli aspetti psicologici della relazione fra due donne, così distanti per storia e cultura.

Perché leggerlo? E' il racconto di un innamoramento di un luogo e di una lingua.


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