Gradimento Medio-basso
e non lo rileggerei

The way home

scritto da Pelecanos George
  • Pubblicato nel 2008
  • Edito da The Orion Book
  • Letto in Inglese
  • Finito di leggere il 28 gennaio 2013

Chris è cresciuto in una buona famiglia del ceto medio.
Il padre ha unʼ azienda di installazioni: dedito al lavoro, carattere chiuso ma attento alle esigenze della famiglia , è come tutti i genitori pieno di aspettative sul futuro del figlio.
La madre è protettiva, affettuosa, pronta ad accettare qualsiasi cosa dal suo ragazzo, così amato e desiderato.
È una casa serena e benestante, ma allora come è possibile che Chris spacci droga, sia coinvolto in piccoli furti e in risse ? " Non stava cercando di ferire i suoi genitori, veramente.
Ma nella sua mente cʼera questo pensiero: essi hanno delle irragionevoli aspettative su di me.
Non capiscono chi sono ...
io non voglio essere il loro buon ragazzo e non voglio le cose che essi vogliono per me.
Se non lo capiscono, è un loro problema, non il mio".
Accusato di spaccio di droga, di aggressione e di aver creato incidenti cercando di fuggire alla polizia, Chris subisce una pesante condanna.
Viene rinchiuso in un istituto di correzione per minori, frequentato prevalentemente da ragazzi di colore.
Dimostrando di avere un carattere più forte di quanto ci si potesse aspettare, il ragazzo riesce a sopravvivere in un ambiente che gli dovrebbe essere ostile.
Si crea, anzi, una serie di amicizie, che si manterranno, una volta fuori dal carcere.
Gli unici momenti di attrito li ha con un giovane più grande, violento ed aggressivo, di nome Lawrence.
Lʼautore non approfondisce, tuttavia, lʼambiente del carcere, che sembra assomigliare più ad un collegio che ad una prigione, anche se minorile.
Lʼattenzione è tutta rivolta a descrivere i rapporti tra Chris e suo padre: una relazione fredda, assente, di reciproca diffidenza.
Per il padre troppo forte è stata la delusione per riuscire a dare solidarietà ed affetto al figlio.
Il ragazzo percepisce la disistima del genitore e si chiude in sé stesso, forte della sua nuova esperienza, che vive come una conquista.
Le relazioni genitore - figlio sono così difficili che si rimane stupiti quando, nella seconda parte del romanzo, si ritrova Chris a lavorare per il padre.
Durante un intervento di installazione in un appartamento, Chris e Ben, un suo ex compagno di carcere, scoprono una borsa di denaro sotto un pavimento.
Non rubano il denaro, lo lasciano dove lo hanno trovato ripromettendosi di non farne notizia.
Ben, tuttavia, lo dice a Lawrence con il quale è andato a bere una sera.
Lawrence ruba il denaro senza sapere che è di due pericolosi criminali, che lo hanno nascosto per riprenderselo, una volta usciti dal carcere.
I due delinquenti uccidono Ben nel tentativo di scoprire chi ha il denaro.
Chris non rivela la verità al padre e alla polizia, ma contatta Lawrence per vendicarsi insieme della morte dellʼamico.
È il codice dʼonore del carcere.
Alla fidanzata, che lo invita a non farlo, Chris risponde che " ci sono due personalità in me, cʼè la persona che tu conosci, e quella che é ancora dentro di me.
Il ragazzo che fece delle cose sbagliate e fu rinchiuso in prigione.
Quello che tu non hai mai incontrato".
Sembra che Chris sia ormai perso, ma a salvarlo è proprio Lawrence, che fa in modo che Chris non compia la vendetta, che ricade solo su di lui, il ragazzo cattivo.
Infatti il destino è segnato dalla nascita: Chris è " nato in un buon sobborgo, cresciuto in una amorevole casa", Lawrence " non aveva mai trovato quel posto ( dove) ti parlano con gentilezza e pazienza invece che con sarcasmo e crudeltà".

Il romanzo persegue diversi filoni narrativi: i conflitti intergenerazionali, lo sviluppo dallʼadolescenza allʼetà adulta, che spesso ha sbocchi positivi solo per fortuna, la presa di consapevolezza da parte dei genitori che i figli hanno proprie aspirazioni e desideri.
Il lieto fine non deve portarci ad un facile ottimismo sul cambiamento sociale.
Tutto è già segnato dalla nascita: chi è bianco si può salvare, anche se ha perso talvolta la retta strada, chi è nero non può che essere trascinato in basso, al mondo dal quale cerca disperatamente di elevarsi.

Temi sociali e psicologici interessanti sono annacquati in un ritmo narrativo lento, privo di azioni e talvolta banale.
Soprattutto nella narrazione della vita del carcere, sembra che lʼautore voglia dare una visione serena e rassicurante della così detta riabilitazione dei giovani delinquenti.
Il salto tra la prima parte, il Chris cattivo, e la seconda, il Chris buono, è così rilevante e poco approfondito che rende inverosimile lʼintero racconto.
Infine, le recensioni presentano Pelecanos come un autore di noir, anche se di carattere sociale.
Da questo punto di vista si resta delusi per la mancanza di azione e di suspense.

Perché leggerlo ? Si legge piacevolmente, ma niente di più.

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