Tra i migliori che ho letto!

La nuova vita

scritto da Pamuk Orhan
  • Pubblicato nel 2000
  • Edito da Einaudi
  • 254 pagine
  • Letto in Italiano
  • Finito di leggere il 16 novembre 2008

Il protagonista del romanzo è il libro: un libro ma anche tutti i libri.
"Il colpevole non è solo quel libro, il libro che ha ingannato mio figlio, ma tutti i libri, che escono dalle tipografie, sono tutti nemici del nostro tempo, della nostra vita".
Così disse minaccioso il padre di Mehmet, uno dei protagonisti del romanzo, che per primo ha letto il libro ed è fuggito.
Gli altri due protagonisti sono Osman, un giovane studente che si innamora di Canan, la ragazza di Mehmet.
È la ragazza che fa leggere il libro a Osman e i due ragazzi iniziano un vorticoso viaggio per la Turchia alla ricerca, apparentemente, di Mehmet, ma in realtà essi sono mossi da unʼinquietudine, da un male di vivere, che la lettura del libro ha fatto esplodere: "passeggeri dei pullman notturni, infelici fratelli, so che anche voi cercate quel momento privo di forza di gravità.
Non volete essere né lì né qui, diventare altro e vagare nel piacevole giardino che c’è tra i due mondi".
Ma quali sono questi due mondi? La vita attuale e la nuova vita, o la ricerca dell’angelo, la morte.
Il romanzo è quindi un susseguirsi di viaggi in pullman, di incidenti mortali, di televisori accesi, di viaggiatori e di paesaggi surreali.
La ricerca di Mehmet si conclude con la sua uccisione da parte di Osman, nella speranza di liberarsi del suo rivale in amore, ma a questo punto la ricerca non è conclusa perché Osman non ha raggiunto un suo equilibrio.
Riprende i viaggi sapendo benissimo che la vera uscita verso una nuova vita è la morte.
"L’angelo si vede in quel magico momento di uscita e proprio allora percepiamo il vero significato della confusione che chiamiamo vita.
Solo allora possiamo tornare a casa".
E Osman muore proprio in un incidente stradale, come ne aveva visti durante i suoi viaggi in pullman.
Qual è il vero significato di questo romanzo? Innanzitutto la lettura di un libro rappresenta un momento di rottura dell’equilibrio umano, "un buon libro è un pezzo di scrittura in cui si spiegano cose che non esistono, una specie di assenza, una specie di morte.
Ma è inutile cercare fuori dal libro il paese che si trova al di là delle parole".
Quindi il libro è un’altra realtà rispetto al vivere effettivo: sono altri mondi che vengono alimentati dal testo e dall’immaginazione.
Il loro ruolo è tuttavia dirompente sul vivere umano, che percepisce e comprende l’unidimensionalità della vita.
L’altro tema è il viaggio, il continuo movimento, che costituisce l’unico punto di stabilità del romanzo e del suo protagonista.
Quando Osman capisce che Mehmet era anche lui partito dal libro e "dopo ricerche, viaggi e avventure in cui aveva incontrato morte, amore e disgrazie, aveva ottenuto quello che io non ero riuscito ad ottenere, la pace interiore", decide di ucciderlo, preso dall’invidia e dal rancore.
Il terzo tema è sicuramente la morte, l’angelo tanto cercato: il viaggio, la vita, finisce inevitabilmente con la morte, con "gli occhi abbagliati e pieni di paura, come una volta guardavo l’incredibile luce che zampillava dal libro sarei passato immediatamente a una nuova vita".
La nuova vita, tanto cercata, è la morte.
È un romanzo ermetico, del quale è difficile percepire il senso vero.
Ciascuno può trovare dal romanzo una sua interpretazione: legata al contesto sociale tra la modernità e la tradizione, una storia dʼamore infelice, l’idea del complotto come motore della storia.
A me piace pensare che il libro parli delle tante dimensioni della vita, della continua ricerca della nuova vita, che anima sempre l’uomo.
L’autore cita anche la nuova vita di Dante, la rinascita, la scoperta di una spiritualità più vera.

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